Anche quest’anno ci accingiamo a presentare la nuova edizione di PETSFESTIVAL.
E anche quest’anno abbiamo cercato nuove ragioni di interesse che giustifichino l’impegno dell’organizzatore, la presenza dell’espositore ma anche, e doverosamente, la visita del pubblico.
Dopo otto edizioni non era facile (per la verità non è mai stato facile) e quindi ci siamo guardati dentro cercando nuove ispirazioni, soprattutto cercando di capire se dove e quando avessimo sbagliato. Attenzione, prima o poi tutti possono sbagliare, ma l’importante è correggere l’errore e, possibilmente, non ripeterlo.
I contenuti sono cresciuti, tanto, e tutti lo hanno apprezzato e riconosciuto. La location è più spaziosa (forse in questo ambito anche la più grande d’Italia per manifestazioni di questo genere) e in linea con le necessità odierne. Ma c’era qualcosa, ancora stridente, che abbiamo percepito fino a diventare assordante. Nella scorsa edizione, grazie anche al convegno sugli animali esotici, è emerso chiaro come non tutte le specie esposte in diversi eventi pet siano sempre compatibili con le loro necessità biologiche. Ed ecco quindi a confrontarsi, e talvolta anche a scontrarsi, allevatori, proprietari, commercianti, importatori, animalisti, neofiti. Tutti con un medesimo comune denominatore. Anche se con opinioni e da prospettive diverse.
In attesa di un incontro costruttivo e comune fra le varie fazioni (arriverà mai quel giorno?) PETSFESTIVAL ha deciso di cambiare rotta, privilegiando la didattica e attivando quei meccanismi che consentono a grandi e bambini di incontrare varie specie. Nelle condizioni migliori per entrambi.
Sarà una grande novità. Una scelta coraggiosa o doverosa, scegliete voi. Ma finalizzata alla crescita di questo settore e in ossequio al nostro karma: insegna ad un bambino a prendersi cura di un animale e avrai piantato il seme per una migliore umanità.
I dettagli? Stanno arrivando, un po’ di pazienza. La storia a prescindere farà il suo corso e chissà se qualcuno proverà a copiarci. Ma questa volta rischia di arrivare fuori tempo massimo. Game over!