Oggi siamo abituati a vedere i colombi, chiamati comunemente anche piccioni, come abitanti delle nostre città oppure come animali oggetto di attenzione da parte di esperti e appassionati allevatori che ne esaltano la loro bellezza. Tuttavia evidenze archeologiche dimostrano l’uso dei colombi come fonte di cibo già nel Pleistocene, anche se non se ne conosceva ancora l’addomesticamento. Testimonianze della facilità di allevamento dei colombi sono state ritrovate nei geroglifici degli antichi egizi che li consideravano sacri abitatori dei templi, mentre caratteristiche, metodi di allevamento e ricette furono già descritte da Omero nel 950 a.C. e da Catone nel 200 a.C. L’allevamento dei colombi non aveva solo lo scopo di ottenere carne per l’alimentazione e un concime organico molto efficace, ma aveva molto spesso anche una finalità rituale. In alcune parti del mondo, i colombi sono stati allevati in edifici appositamente progettati. Le colombaie, che sono state costruite in parti così diverse del mondo, come l’Europa, il Nord Africa, l’America Latina e il Medio Oriente, fanno parte del patrimonio storico e culturale di queste aree. Nonostante le loro caratteristiche funzionali siano simili, le colombaie in diverse parti del mondo hanno nomi, forme e tecniche costruttive differenti. Tra le colombaie più antiche presenti in Italia ci sono quelle romane; le colombaie romane erano solitamente rotonde, il tetto a volta era generalmente di pietra. Molto belle sono quelle costruite in alcune isole egee della Grecia, dove questi edifici assurgono a veri e propri monumenti.


