E’ cosa nota che Charles Darwin al ritorno dal suo viaggio intorno al mondo a bordo della Beagle, scrisse la sua opera più famosa e ancora oggi di importanza primaria per la scienza: L’origine della specie. Durante questo viaggio ebbe modo di vedere come il collo delle testuggini delle Galapagos si modificasse a seconda delle piante a disposizione in ognuna delle piccole isole di questo arcipelago, e come anche il becco dei fringuelli subiva delle modifiche importanti sempre in base al cibo che questi piccoli uccelli potevano trovare nei vari ambienti. Certamente queste osservazioni furono illuminanti e chiarificatrici di quanto ogni specie fosse in grado di adattarsi in funzione dell’ambiente in cui viveva. Ma il concetto era comunque ben chiaro anche in patria e questo grazie ai colombi. In quel tempo in Inghilterra, ma anche in tante altre parti del mondo, la passione per l’allevamento dei colombi era fortissima e numerose erano le razze selezionate da esperti allevatori. Darwin si fece inviare dei colombi di varie razze da allevatori di tutta Europa e studiò attentamente il risultato delle selezioni operate dall’uomo su questi animali. Il risultato fu folgorante: se in pochi anni un buon allevatore riesce a selezionare delle razze così diverse dalla forma ancestrale, cosa può accadere in millenni di permanenza di molte specie animali sulla terra? Oggi siamo abituati a vedere i colombi in esposizione e ci limitiamo ad apprezzarne la bellezza ma dovremmo soffermarci di più sapendo che questi splendidi animali hanno contribuito in maniera importante alla scoperta dell’evoluzione della specie.


